Perché vuoi vivere in Italia?

Tutti mi chiedono questa domanda poi ho deciso di scrivere il mio primo blog in italiano su questo. In realtà non è una cosa strana per me, scrivere in italiano. Faccio sempre nel mio diario, quasi ogni giorno (quando sono in Italia ho più tempo di scrivere…American hustle culture ti odio). Comunque la differenza è che posso sbagliare mille volte nel mio diario perché di solito io sono l’unica persona che lo leggo…ma qua se sbaglio, scusatemi. Ci provo.

Allora…perché voglio vivere in Italia? È una domanda semplice ma anche non la è. Semplice perché sto seguendo il mio cuore e il mio destino, e questo non decidiamo noi. E già scritto. Devo vivere in Italia, perché e il posto dove appartengo. Quando sono lì, sono la versione migliore di me. Porto la luce e amo la vita. E dobbiamo vivere in quel posto o con quelle persone o fare quel lavoro che ci fa sentire così. Come apparteniamo e semplicemente esistendo, aiutiamo gli altri a fare la stessa cosa.

L’altro lato è che dopo sono vissuta in Italia, ho visto come la vita può essere. È questo è il lato che rende la domanda più difficile. Perché di dire che non vuoi vivere dove sei nato/a (per me negli stati uniti), di solito offende tante persone e anche allo stesso tempo, ci sono pochi che ti capisce. Forse quelle che hanno vissuto all’estero o che hanno viaggiato tanto ti capiscono, ma gli altri—purtroppo—non ti capiscono completamente. E questo è veramente difficile—di sentire che devi spiegare perché tu vuoi la vita che vuoi, anche se sembra molto semplice a te, così semplice che è anche difficile di spiegare (e allora ecco mi qua, provando di spiegare questa cosa).

Ma non è solo una domanda di vivendo dove sei nato o in un altro paese, è anche il modo in cui scegliamo un paese. E per fare questo, dobbiamo sapere cosa vogliamo per la nostra vita, e cos’è importante per noi.

Per me, non riuscivo ad immaginare una vita negli stati uniti dopo la prima volta che ho vissuto in Italia. Ho studiato a Firenze per cinque mesi e ho visto, per la prima volta, un modo di vivere che non era lo stesso degli Stati Uniti (ovviamente). Diventavo depressa quando sono tornata in Minnesota dopo la semestre e ho provato reverse culture shock per la prima volta. Non ero scioccata di arrivare in Europa, in Italia, per la prima volta. Di fare la spesa, di studiare, di andare a mangiare, di viaggiare in un nuovo paese (in una lingua che non conoscevo ancora). No, io sono stata scioccata di tornare negli Stati Uniti e tornare a una vita che non era la mia vita più.

Poi è difficile di rispondere alla domanda per questo—dire che non voglio vivere negli Stati Uniti più e invece voglio vivere in Italia. E perché sono stata così scioccata quando sono tornata quella prima volta? (Intanto ora ho fatto questo andare/tornare mille volte mi sembra…in realtà 5 altre volte.) Perché ho visto, in un modo diverso, il paese dove sono nata e non volevo vivere la più. Dire questo è difficile, prima perché la mia famiglia e tanti amici vivono negli stati uniti e non cambieranno mai il paese dove vivono come io. E penso che ho già offeso tanti di loro, senza avermi resa conto.

E secondo punto, perché sto dicendo che non voglio vivere con i problemi degli Stati Uniti, mentre tanti italiani mi dicono che anche l’Italia ha un sacco di problemi. E questo lo so. Lo so bene e lo so che ogni tanto sarò difficile anche per me (ho già visto quanto è difficile mentre provando di trasferirmi la), ma non mi ferma per questo. (Lo so anche quanto e difficile per tanti italiani, senza l’opportunità di lavorare, di guadagnare bene, di uscire da casa dei genitori prima di 30 anni.) Ogni volta che mi dicono questo o mi avvisano, rispondo che i problemi negli stati uniti sono molto più grave, perché li sono, davvero.

Siete mai andati alla casa di tua sorella un venerdì sera, semplicemente per stare insieme e guardare all’TV. E invece di guardare una serie, passate mezz’ora parlare di cosa deve fare lei se qualcuno entra la sua scuola con una pistola (perché lei insegna)? Se è meglio di nascondere o provare di scappare. Avete immaginato tua sorella in una situazione così? Mi fa male di pensarlo anche ora, anche ogni volto che lo penso.

O avete mai ricevuto un messaggio dalla tua migliore amica una domenica mattina dicendo che sta bene, ma è stata al bar dove c’era una sparatoria. E poi siete andati a vedere quest’amica dopo questa incidente, e lei non riesce a parlare di cos’è successo? Ma avete saputo che lei aveva sangue di qualcuno altro sul suo corpo, e avete scopriti che due persone che conoscete da liceo sono stati fucilati? (Grazie a Dio stanno tutti bene ora, ma ovviamente terrorizzati. Io sono stata terrorizzata e non sono stata la.)

O siete sentiti pericolosi nella tua casa, anche se le porte sono chiuse, perché non lo sapete mai che persone pazze sono la fuori? Avete cercate l’uscita in teatro, in negozio, mentre state facendo la spesa? Nel caso che qualcuno entra con una pistola o qualcosa peggio. Quante volte avete visti una sparatoria sul telegiornale? Qua è ogni giorno, e non sto esagerando.

Non dico tutto questo per vincere chi ha il paese più peggio, no. Solo per farvi capire perché ho scelto di andare a vivere in Italia, e perché mi sento meglio la. Molto, molto meglio. Perché ogni volta che torno qua negli Stati Uniti, lo sento—lo sento la insicurezza. Il mio corpo peggiorando, il mio sano e il mio sano mentale, addio. Divento una persona nervosa, sempre in ansia, sempre sentendo lo stresso nel mio corpo. Ho tanti problemi che non vanno via, solo quando torno in Italia mi sentirò meglio.

Quindi sto dicendo che io non riesco a stare qua e stare bene. Ogni volta che torno, mi perso. Mi perso e mi sento mezzo viva, come ho scritto a un’amico l’altro giorno. E ogni volta che penso, ma l’Italia e molto lontano dalla mia famiglia, ricordo come mi sento ora. Non sono in grada di vivere bene qua, o di essere una persona brava con loro, se rimango qua.

L’altro giorno sono stata alla casa dei miei e non riuscivo nemmeno a parlare con loro perché sono stata giù. Cosi giù, cosi profonda nella mia tristezza, che non riuscivo a dire niente. Volevo piangere, per nessuna ragione. Ho fatto finto di essere interessata nelle serie che stavo guardando—mentre facendo il bucato, un venerdì sera—invece di parlare con loro come una persona normale. Che bella vita. Ma è così qua, per me. Non ho fame, non ho l’energia di fare esercizi o di pulire la casa o di cucinare per me stesso. Non riesco a essere la luce che voglio essere per gli altri. Non riesco a sorridere o godere la vita come tutti dobbiamo, come tutti vogliamo.

Ed a un certo punto, ho capito che le cose qua negli Stati Uniti non cambieranno abbastanza veloce. Non voglio mandare i miei figli a scuola qua. Una volta stavo facendo la babysitter, e il papà stava parlando dello zaino che è bulletproof. Una cosa assurda, da pensare e da immaginare. No, io non scelgo questa realtà per la mia vita. Ma si, mi sento in colpa quando penso delle persone che amo, che devono vivere questa esperienza ogni giorno. Questa vita, ogni giorno. Certo che mi sento male quando li penso. Ma forse loro non si sentono come io, se non hanno vissuto all’estero o non hanno provato un’altra vita.

E certo che ci sono altre ragione, per questo ho detto che c’e un lato di quella domanda che e difficile di spiegare. Per tutto questo. O non difficile, me ci mette tanto tempo, perché per me ci sono tante ragione. Anche altre ragione che non ho scritto qua.

Ma non ho ancora parlato di quanto amo l’Italia. Poi finiamo al lato positivo: Come mi sento in Italia e perché voglio vivere la (per le ragione che sono la). Come dico sempre, la vita è molto diverso. In modi belli. Ogni tanto non riesco a spiegare bene perché mi piace così tanto la vita in Italia, perché divento sopraffatta.

Allora cominciamo con le cose di ogni giorno—come il nome del mio blog, sono ossessionata di quando c’è tanto bellezza della nostra everyday. Per me in Italia questo comincia con il caffè. La cultura di caffè in Italia e preziosa e veramente bella e buona. Ma la cosa più bella e che ci da un momento di pace, quando facciamo una pausa per il caffè. Da sola o con amici, sempre un momento per fermarsi e osservare il mondo per un paio di minuti.

Poi c’è la domanda di trasporto. Perché vivo a Roma (dopo quella semestre a Firenze sono tornata sempre a Roma, dove ho fatto la ragazza alla pari per una famiglia italiana/spagnola e poi sono andata a vivere la e fare smartworking), ci sono mille modi per arrivare alla tua destinazione. Io di solito cammino, intanto perché l’autobus non arrivano mai ahah. Ma se è disponibile, amo anche di andare con la moto con la mia amica. È una cosa bellissima a Roma, di vedere la città dalla moto. Mi sento viva, quando facciamo un giro così. Vedo le cose che non ho visto prima, quando sto camminando o sto sulla moto. Ogni giorno qualcosa nuova, anche se ho fatto una strada mille volte prima. È un bel modo di vivere e di stare sempre in soggezione della bellezza di Roma e d’Italia.

Un’altra cosa che amo d’Italia e che non mi sento sola, mai. Anche in un giorno in cui non vedo i miei amici, non mi sento solitaria come mi sento qua (che è una cosa assurda da pensare—di sentire solitaria in un posto dove c’è quasi tutta la mia famiglia, i parenti, gli amici). Comunque anche se non vedo qualcuno che conosco, ci sono sempre i baristi, i nonni vicino a casa, le persone che lavorano al supermercato. E così non mi sento da sola mai, specialmente in una città come Roma, piena di persone.

Poi in generale in Italia la mentalità della gente è molto molto diverso degli Stati Uniti. E può vedere questa differenza in come le persone si comportano, le regole del governo (per esempio, come tutti possono avere l’assicurazione, non è solo per quelli che hanno un bel lavoro), e come gli italiani prendono le vacanze e godere la vita, non solo quando hanno un’età specifica o vanno in pensione.

Questa mentalità, che e molto più commune in Europa, non esiste in America. E anche se volevo vivere così in America, la sistema e la società rendere questo impossibile. Torno in America e perdo tutta la calma che ho cultivato in Italia, sempre.

Io potessi scrivere un blog intero di questo soggetto, ma mi fermo qua per ora. E non ho nemmeno parlato della cultura, l’arte, la storia che esiste in Italia e che mi commuove ogni giorno. La bellezza che mi circonda è anche una ragione grande per la mia felicità la. È un’altro motivo per la mia trasferita. Perché per me—una donna molto creativa e artistica—la bellezza conta tantissimo. C’è anche il cibo, il vino, l’arte d’aperitivo, la discoteca…i momenti magiche che succede a me quando sono in Italia. Mille ragione, che mi rendo più innamorata d’Italia ogni volta che sono la. È un posto magica e veramente unico e speciale e bello.

Allora alla fine, sarebbe troppo difficile di scrivere un blog che avessi tutta la risposta della domanda, perché vuoi vivere in Italia? Questo blog è solo l’inizio—spero di condividere più di queste cose nel futuro e continuare di scrivere in italiano.

Fatemi sapere cose ne pensate (e se il mio italiano fa troppo schifo, fatemi sapere anche quello ahaha). Spero di aver scritto abbastanza per capire come penso e come sono arrivata a questa decisione di andare a vivere in Italia. Tra poco, spero!!